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La SSLMIT (Università di Bologna — Polo di Forlì) organizza il workshop

TOTh 2012:
Contesti e Note in terminologia

Forlì, Venerdì 16 novembre 2012

Oggi l'innovazione in terminologia è guidata quasi esclusivamente da attori coinvolti nella prassi, vale a dire da organismi terminologici aziendali o nazionali che fanno terminologia plurilingue orientata prevalentemente alla traduzione, alla comunicazione interlinguistica o alla redazione di documenti tecnici. La terminologia è creata per la pratica.

Ciò ci induce ad adottare un punto di vista funzionale. Proponiamo quindi una giornata di studio partendo da questi presupposti specifici e inquadrandoli in un contesto di integrazione ed innovazione rispetto a ciò che è stato fatto fino ad ora.

Il Contesto e le Note non sono più visti come caratteristica esclusiva della scheda, ma sono impostati in una dimensione di utilizzo complessivo concretizzato in una serie di profili rilevanti. Se si prescinde dall'impiego pratico dei due campi non è possibile nemmeno stabilire parametri o standard di qualità che li definiscano. Come si può pensare di stabilire se è più utile e qualitativamente superiore un contesto autentico oppure un contesto costruito ad hoc se si prescinde dal suo utilizzo?

Di conseguenza, la necessità di concepire ed innovare questi due campi alla luce di una prospettiva di utilizzo illuminato della terminologia. Superando impostazioni generiche o aprioristiche, la discussione può essere focalizzata in due problematiche distinte:

Campo Contesto

Per identificare e proporre un contesto ottimale è necessario avere presente una ipotesi concreta di utilizzo dello stesso. Il contesto può essere identificato e proposto in integrazione con corpora affidabili e rappresentativi e con i sistemi CAT e TA (nel pre-editing e nel post-editing). Ma può anche essere fornito come supporto per chi produce o utilizza documenti in una lingua non nativa.

Lo strumento di consultazione terminologica deve quindi quasi sempre coesistere e interagire con altri strumenti.

Nel caso dei corpora, un campo contesto adeguatamente realizzato consentirebbe all'utente-traduttore di ridurre il tempo necessario ad una lunga consultazione di corpora molto grandi in fase di traduzione. Sarebbe il terminologo ad anticipare parte del lavoro di analisi del corpus e ad inserire nella scheda terminologica le informazioni individuate. A questo punto il traduttore potrebbe utilizzare le schede in fase di traduzione (collegandole ai sistemi CAT o TA) ed avere accesso ad un'informazione già preselezionata sulla base delle sue esigenze.

Sempre in una prospettiva di terminologia plurilingue, è possibile lavorare con corpora paralleli o paragonabili. Nei corpora paralleli le concordanze rimandano a segmenti già considerati traduzioni, quindi l'individuazione di termini equivalenti e contesti è più immediata. Nei corpora paragonabili invece l'utente parte da ipotesi di equivalenza, poi individua i termini rilevanti, e successivamente ricerca nei corpora eventuali collocazioni e concordanze dalle quali evincere i contesti. Tutto ciò si inquadra in un uso razionale dei corpora, inserito nel workflow completo di creazione delle schede terminologiche plurilingui.

Dai corpora è possibile estrarre quindi contesti in lingua A e in lingua B. Ma il campo deve necessariamente contenere un solo esempio? Volendo inserirne più di uno, quali sono i criteri di selezione degli esempi più utili e rilevanti? E a questo proposito, devono essere rilevanti dal punto di vista traduttologico o dal punto di vista dell'apprendimento del significato? In entrambe le eventualità ci si deve comunque chiedere che rapporto ci debba essere tra gli esempi di contesto forniti per la lingua A e gli esempi forniti per la lingua B. Quelli forniti per la lingua B passano necessariamente attraverso il tipo di equivalenza che è stato determinato, quindi passano ancora una volta attraverso l'uso di corpora paralleli o paragonabili. Il campo contesto potrebbe inoltre contenere link a concordanze o collocazioni individuate nei corpora e campi che ne determinano l'affidabilità (Attestazione).

Un altro punto da tenere in considerazione è che il contesto contiene un'informazione che non deve essere smentita dalla definizione, quindi nell'ottica dell'uso dei corpora, è più conveniente esaminare ed individuare prima i possibili contesti e poi creare la definizione. Questo approccio bottom-up presuppone quindi la ricerca di contesti come base per la creazione di definizioni che non siano in contraddizione con il contesto stesso. A partire da questo è possibile anche prevedere un confronto parallelo con definizioni già esistenti fornite da esperti.

Per ciò che riguarda i sistemi di TA, è ormai necessario tenere in considerazione la rilevanza dell'uso del Contesto nel pre-editing e nel post-editing. Avere accesso ad un Contesto individuato all'interno di un corpus aiuta molto nell'attività di revisione di un testo da sottoporre a TA (pre-editing) o di una proposta fatta da un sistema di TA (post-editing).

Campo Note

Alla luce di tutto questo si rende necessario rivedere le istruzioni ufficiali o le norme ISO riguardo all'uso del campo Note per valutarne l'attualità. Il livello di illuminazione che si può raggiungere nel Contesto potrebbe rendere meno multiforme il riempimento del campo Note?

Il campo Note può notoriamente contenere osservazioni di tipo linguistico, stilistico, enciclopedico, idiomatico, operativo, politico, ecc. Ma l'aggiunta di informazioni è controllabile solo se si conosce l'utilizzo che si farà di quella scheda. Quindi anche questo campo può essere riempito sensatamente solo se si sa l'uso che farà il pubblico di quella scheda terminologica.

È comunque più in generale un campo che contiene tutte le informazioni necessarie ad un utente predeterminato ma non attribuibili o identificabili in uno degli altri campi. Più ricchi e illuminanti divengono gli altri campi (in particolare Definizione e Contesto) grazie all'integrazione con altri strumenti di lavoro, più puntuale e specifico sarà anche il contenuto da inserire nel campo Note. E' tuttavia molto probabile che vi confluiscano informazioni prevalentemente non linguistiche e fortemente differenziate in base anche a priorità istituzionali, aziendali o professionali. Analogamente alla funzione svolta dal campo Contesto, tuttavia, il campo Note potrebbe servire a filtrare le informazioni rilevanti fornite dai motori di ricerca relativamente ad un determinato termine, ottenendo così una sintesi funzionale e affidabile.

Lingue di lavoro

Italiano, Francese, Inglese.


 
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Updated November 14, 2012